13 Dicembre 2015 Santa Lucia
"Come riconoscere un albero sacro. Una rivelazione, un sogno o un apparizione, un improvvisa guarigione al loro contatto o una manifestazione oracolare ma anche la statura eccezionale o qualche peculiarita' morfologica." da Brosse. Mitologia degli alberi
La quercia da "Magia verde - pranoterapia vegetale"
La quercia nasce dalla luce, generata dal fulmine e che contiene l'essenza vitale della terra. … contiene quella che gli antichi chiamavano "spiritus mundi", lo spirito del mondo… Già i druidi ponevano il tempio di Jrminsul accanto alla quercia al centro del bosco, essa faceva parte del tempio e l'altare veniva collocato contro il suo tronco. Si invocava la "forza quercina" per sanare uomini, animali e altre piante. Per i greci la quercia è il simbolo della divinità di Zeus. Il primo tempio dedicato al padre degli dei era presso la quercia di Donona nell'Epiro. La quercia è ricordata anche nella Bibbia, associata alla volontà di Jahvè. Abramo, arrivando a Canaan aveva costruito il primo altare sotto alcune querce, e, sempre nella Genesi, Dio gli apparve presso la quercia di Mamre, per comunicargli l'imminente nascita di Isacco. In altri passi del libro la poetessa Debora venne sepolta sotto un'albero chiamato "quercia del pianto" dove la gente andava in pellegrinaggio a trovare consolazione e pace. Nella tradizione nordica era pratica comune portare i figli pavidi sotto le mestose querce perché ne assorbissero forza e coraggio. I visigoti avevano un cerimoniale per consacrare i figli alla quercia più grande del villaggio. Il dio della guerra Wotan quando scendeva tra gli uomini aveva dimora sotto una quercia; i prodi caduti in battaglia venivano "consegnati" al dio sotto una quercia, e le loro armi appese ai suoi rami, affinché egli li portasse nel Walhalla, il paradiso. Quelli che non venivano sepolti sotto una quercia erano condannati a vagare per l'eternità nelle tenebre e coloro che non si curavano di portare i caduti sotto una quercia erano destinati al Niflheim, all'inferno. Per gli Eruli la quercia era al primo posto nella gerarchia delle piante "amiche degli dei". Per questo il giuramento sotto una quercia era sacro e chi lo infrangeva veniva allontanato dalla tribù. La tradizione del giuramento sotto la quercia è continuata in Germania fino alla fine dell'800; i giovani amanti si giuravano eterna fedeltà all'ombra di una quercia. La forza quercina è presente anche in molte leggende russe. In una di queste sull'isola di Bujen - un posto immginario, una specie di paradiso terrestre - il sole si addormenta tutte le sere su una quercia per svegliarsi al mattino e riprendere il consueto cammino alla sommità della pianta. La quercia era così simbolo della fine e dell'inizio di tutte le cose, della morte e della risurrezione. Il sole per ricambiare l'ospitalità cedeva alla quercia un po' della sua energia, della sua luce. Ancora nell'ottocento gli staretz russi, che pellegrinavano di villaggio in villaggio, quando erano stanchi si riposavano sotto una quercia "per attingere energia e cancellare dalla mente la nebbia della fatica". C'erano querce famose per la loro capacità di donare energia. Rasputin ne descrive una… "sulla strada che porta al villaggio di Prokrovkoje c'è una quercia grande come una montagna e il buon Dio l'ha collocata in quel luogo per dare ai viandanti la possibilità di riposare e attingere forza da essa". Molti monaci itineranti avevano solo la sacca e il bastone, ma il bastone doveva essere di quercia, perchè si riteneva che fosse il solo legno che potesse togliere la fatica. Il santo staretz russo Makari diceva: "se vuoi camminare senza accumulare fatica, appoggiati a un bastone di quercia". I contadini russi ritenevano che il terreno dove cresceva una quercia desse prodotti migliori e più abbondanti, perché la forza quercina veniva ceduta in parte al terreno. in un manoscritto di "magia della natura" del tardo medioevo si consiglia di custodire in un sacchetto un pugno di ghiande, un pugno si foglie e un pugno di corteccia di quercia e di appendere tutto nella stanza dove si lavora per assorbire la stanchezza. Ancora in alcune località nordiche i contadini appendono sopra al camino un ramo di quercia con alcune ghiande. Il ramo va rinnovato ogni anno bruciando il ramo vecchio prima di sostituirlo con uno nuovo, rinnovando così il potere di assorbire la stanchezza.
La quercia nasce dalla luce, generata dal fulmine e che contiene l'essenza vitale della terra. … contiene quella che gli antichi chiamavano "spiritus mundi", lo spirito del mondo… Già i druidi ponevano il tempio di Jrminsul accanto alla quercia al centro del bosco, essa faceva parte del tempio e l'altare veniva collocato contro il suo tronco. Si invocava la "forza quercina" per sanare uomini, animali e altre piante. Per i greci la quercia è il simbolo della divinità di Zeus. Il primo tempio dedicato al padre degli dei era presso la quercia di Donona nell'Epiro. La quercia è ricordata anche nella Bibbia, associata alla volontà di Jahvè. Abramo, arrivando a Canaan aveva costruito il primo altare sotto alcune querce, e, sempre nella Genesi, Dio gli apparve presso la quercia di Mamre, per comunicargli l'imminente nascita di Isacco. In altri passi del libro la poetessa Debora venne sepolta sotto un'albero chiamato "quercia del pianto" dove la gente andava in pellegrinaggio a trovare consolazione e pace. Nella tradizione nordica era pratica comune portare i figli pavidi sotto le mestose querce perché ne assorbissero forza e coraggio. I visigoti avevano un cerimoniale per consacrare i figli alla quercia più grande del villaggio. Il dio della guerra Wotan quando scendeva tra gli uomini aveva dimora sotto una quercia; i prodi caduti in battaglia venivano "consegnati" al dio sotto una quercia, e le loro armi appese ai suoi rami, affinché egli li portasse nel Walhalla, il paradiso. Quelli che non venivano sepolti sotto una quercia erano condannati a vagare per l'eternità nelle tenebre e coloro che non si curavano di portare i caduti sotto una quercia erano destinati al Niflheim, all'inferno. Per gli Eruli la quercia era al primo posto nella gerarchia delle piante "amiche degli dei". Per questo il giuramento sotto una quercia era sacro e chi lo infrangeva veniva allontanato dalla tribù. La tradizione del giuramento sotto la quercia è continuata in Germania fino alla fine dell'800; i giovani amanti si giuravano eterna fedeltà all'ombra di una quercia. La forza quercina è presente anche in molte leggende russe. In una di queste sull'isola di Bujen - un posto immginario, una specie di paradiso terrestre - il sole si addormenta tutte le sere su una quercia per svegliarsi al mattino e riprendere il consueto cammino alla sommità della pianta. La quercia era così simbolo della fine e dell'inizio di tutte le cose, della morte e della risurrezione. Il sole per ricambiare l'ospitalità cedeva alla quercia un po' della sua energia, della sua luce. Ancora nell'ottocento gli staretz russi, che pellegrinavano di villaggio in villaggio, quando erano stanchi si riposavano sotto una quercia "per attingere energia e cancellare dalla mente la nebbia della fatica". C'erano querce famose per la loro capacità di donare energia. Rasputin ne descrive una… "sulla strada che porta al villaggio di Prokrovkoje c'è una quercia grande come una montagna e il buon Dio l'ha collocata in quel luogo per dare ai viandanti la possibilità di riposare e attingere forza da essa". Molti monaci itineranti avevano solo la sacca e il bastone, ma il bastone doveva essere di quercia, perchè si riteneva che fosse il solo legno che potesse togliere la fatica. Il santo staretz russo Makari diceva: "se vuoi camminare senza accumulare fatica, appoggiati a un bastone di quercia". I contadini russi ritenevano che il terreno dove cresceva una quercia desse prodotti migliori e più abbondanti, perché la forza quercina veniva ceduta in parte al terreno. in un manoscritto di "magia della natura" del tardo medioevo si consiglia di custodire in un sacchetto un pugno di ghiande, un pugno si foglie e un pugno di corteccia di quercia e di appendere tutto nella stanza dove si lavora per assorbire la stanchezza. Ancora in alcune località nordiche i contadini appendono sopra al camino un ramo di quercia con alcune ghiande. Il ramo va rinnovato ogni anno bruciando il ramo vecchio prima di sostituirlo con uno nuovo, rinnovando così il potere di assorbire la stanchezza.
Quercia, cielo grigio, rami che sfiorano un suolo reso soffice da zampe e musi affamati. Piedi nudi accolti da terra morbida costellata di lucide ghiande, generosa creazione, cibo prezioso per generazioni di umani, promesso di futura magnificenza racchiusa in solido guscio. Passato lo stupore per la chioma, lo sguardo viene catturato dal tronco, come da un anziano volto conosciuto, la corteccia tracciata da mille canali, morbida di muschio ma asciutta, forte ma permeabile, stabile ma accogliente. Seduta accanto a Lei, fra la Terra e il Cielo, in un attimo sento crescere le mie radici, le unisco alle Sue. L'energia corre tutta intorno, il respiro diventa unione e nutrimento. Fra le braccia di un'antica Madre ritrovo il mio essere bambina, cullata da amore incondizionato, Terra e tronco, mio e Suo, sento l'energia femminile che si snoda come un serpente lungo la schiena, riconosco quella forza come Nostra. Ciò che è Lei sono io, ciò che sono io è Lei.
Donna dei Boschi
LO SPIRITO DELLA QUERCIA
8 Gennaio 2016
Incontro con la Quercia
Quercia ..albero incantato
Vecchia ...tu che mi sei davanti
Che emozione...magnifica creatura
Tu sei qui da mille anni
Ed io da quanto tempo vivo
Io sono nata adesso
Ora in questo istante sono venuta al mondo
Ora che sono qui davanti a Te
Sono davvero Viva
Ti dono il mio Silenzio Madre mia
Prendimi tra le tue braccia
...E guardami negli occhi
Tu che contieni lo Spirito del Mondo
Fammi comprendere io cosa contengo.
Lucilla
Donna dei Boschi
LO SPIRITO DELLA QUERCIA
8 Gennaio 2016
Incontro con la Quercia
Quercia ..albero incantato
Vecchia ...tu che mi sei davanti
Che emozione...magnifica creatura
Tu sei qui da mille anni
Ed io da quanto tempo vivo
Io sono nata adesso
Ora in questo istante sono venuta al mondo
Ora che sono qui davanti a Te
Sono davvero Viva
Ti dono il mio Silenzio Madre mia
Prendimi tra le tue braccia
...E guardami negli occhi
Tu che contieni lo Spirito del Mondo
Fammi comprendere io cosa contengo.
Lucilla